Margherita ZORZI
Georges Brassens il maestro irreverente
Nous vous laissons le soin de traduire cet extrait de la préface de Gianni Mura, car nous ne sommes pas compétents en la matière :
“Me lo immagino più francese che parigino, Brassens. Non gli piaceva il potere, né quello reale né quello costituito, e non lo nascondeva. La sua bandiera era l’umanità, l’amicizia, l’amore. Singolare non è che qualcuno dedichi un libro a Georges Brassens. Ce ne sono tanti, ce ne saranno ancora perché Brassens è un monumento, perché le sue canzoni continuano a girare il mondo, a consolare, a divertire, a far pensare. Sembra una musica facile, la sua, invece è orecchiabile ma facile no. È singolare che a scrivere un libro su Brassens sia una ragazza veronese nata nell’anno in cui Brassens morì: 1981. Mi ha colpito lo sciogliersi i capelli di Margherita Zorzi in omaggio a Brassens. Per chi è malato di parole e canzoni, rimanda a un rigo di una canzone di De Gregori (Buenos Aires). Per chi è immune da questa malattia, un bel gesto comunque".
Toutefois, nous avons bien compris que Margherita Zorzi, auteur de cet ouvrage sur le Sétois, est née en 1981, année du “départ” de Brassens faire du pédalo en rêvant...
Voici la photo de cette jeune femme que nous accueillons avec grand plaisir dans notre petit monde brassénien :
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